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Keftà o polpette speziate

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Colpita sulla via per Damasco da un libro preso semplicemente per curiosità, un libro che mi ha catturata dalla sola copertina, vuoi per quel desiderio di conoscere che mi spinge verso culture culinare diverse dalla mia per provare ciò che è differente dalla nostra tradizione.

“Persiana” di Sabrina Ghayour, è quel libro che nella nostra biblioteca non può o meglio non deve mancare.

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Termino dal lavoro ed arrivo a casa; il pacchetto di Amazon sul tavolo messo da mio padre nella mattinata. Strappo come una bambina scarta il regalo di Natale l’involucro di cartoncino marrone che lo custodisce. La copertina con i disegni color oro in rilievo mi cattura e mi trasporta con la mente per pochi secondi in quel luogo chiamato Persia o meglio Iran. Immagino mercati dove ambulanti mettono in mostra le proprie spezie in sacchi di juta marroni, l’immaginazione va oltre e mi sembra perfino di assaporarne i profumi intensi e penetranti che emanano, l’aria ne è sapientemente ricca.

Mi siedo sul divano, Elena è a scuola e pertanto posso concentrarmi e perdermi nella lettura, lo sfoglio e solo dalle prime pagine me ne innamoro. Le spezie sono presenti in ogni ricetta, alcune a me sconosciute. Inizio la ricerca per capire di che tipologia di spezie parla l’autrice. Nella mia dispensa solamente poche di esse sono presenti, prendo carta e penna e segno quelle che mi mancano. Prendo il portatile, lo accendo e… trovo un  meraviglioso sito che fa al caso mio. Faccio l’ordine. Altro sito ed altro ordine… mi mancano coriandolo ed aneto, anche se aggiungo alla lista anche della lemongrass e  dell’aglio nero. Dopo pochi giorni arriva tutto il necessario per cimentarmi.

Mi mancavano sinceramente delle caccavelle con dei decori che richiamassero il Medio Oriente ma sempre nella fatidica via per Damasco avrei potuto essere linciata dal quel pover’uomo che mi sopporta nei momenti in cui in cucina sembra essere esplosa una bomba atomica… dove il laboratiorio di Mago Merlino in confronto è nulla…

Vi lascio la prima ricetta scelta, delle polpette andate a ruba ancora prima di cena, un vero miracolo averne alcune per scattare delle foto.

Ho apportato solamente due modifiche, la prima è stata la tipologia di carne. Ho usato del manzo poiché il pastore che di norma mi procura la carne ovina non ha potuta accontentarmi. La seconda modifica è stata quella di optare per dei mirtilli rossi al posto dei ribes che non ho trovato al supermercato.

INGREDIENTI PER 16 KEFTA’:

500 g di carne di agnello tritata (per me manzo);

1 cipolla grande tritata finemente;

1 cucchiaio colmo di curcuma;

1/2 cucchiaino di cannella in polvere;

2 cucchiai colmi di cumino macinati;

50 g di pinoli tostati;

una manciata di ribes disidratati;

40 g di prezzemolo tritato finemente (anche i gambi);

2 uova grandi;

sale;

olio vegetale (per me di girasole).

PROCEDIMENTO:

Mettete in una ciotola capiente tutti gli ingredienti, ad esclusione dell’olio, mescolate con le mani ed amalgamate per bene l’impasto. Fate circa 16 polpette, cercando di appuntire le estremità e lasciando la parte centrale più grossa, della lunghezza di circa 5 cm, questa è la forma tradizionale delle keftà. Nulla toglie che potete fare delle classiche polpette, come ho fatto io.

Scaldate l’olio nella padella antiaderente e friggete le polpette. Non girate le keftà finché non vedrete formarsi una crosticina scura sul lato che state friggendo. Rosolate uniformemente. Potete passare le Keftà nel forno già caldo in modo da poter tranquillamente friggere le successive evitando che si raffreddino mentre cucinate le altre.

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