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Una sbrisolona anomala

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Sbrisolona salata con fichi

Un pomeriggio di fine ottobre caldo da sembrare primavera inoltrate, un gruppo di bloger si ritrovano a Breda di Piave per conoscere la linea Bio del Caseificio Tomasoni.

Partiamo con la bicicletta alla scopera del territorio che ci circonda.

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Sono una persona molto curiosa quindi in sella alla mia bicicletta nonostante un fastidio all’ossa sacro che ho ormai da mesi, seguo il capo scquadra della brigata Serena, che con polso comanda questa squadra di “invasate” dei formaggi.

La strada per raggiungere Locanda Rosa Rosae è breve ma ci addrentriamo nelle campagne trevigiane, qualche cane ci guarda e abbaia, chissà cosa pensava guardandoci passare.

Dopo circa mezz’oretta di bicicletta, si apre ai nostri occhi una location dal sapore d’altri tempi, e la fantasia fotografica si scatena.

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Come citato sul loro sito

Qui traspare ogni giorno il nostro amore per l’ospitalità.
RosaRosae è una locanda, un’atmosfera.
La locanda è aperta sempre a tutti i viandanti.

Questo antico molino risale al 1570. Conservava una magica energia e una sua particolare anima…
I proprietari hanno voluto fortemente salvarlo. Ci sono voluti quattro anni di sacrifici, duro lavoro e ricerche, ma al tempo stesso è stata un’esperienza irripetibile e stimolante.
Silvio proprietario dello stabile è il vero artefice di questo miracolo: è un architetto “folle” e creativo, con un senso straordinario della bellezza, dell’armonia e dell’originalità. Silvio ha restituito al molino la sua autentica bellezza, e hanno così deciso di trasformarlo in Locanda.
Hanno restaurato ogni singolo dettaglio, tenendo bene a mente (e a cuore) la storia dell’edificio e il suo carattere austero: usato esclusivamente materiali di recupero, lasciando i mattoni a vista sulle pareti e mantenendo il pavimento e le travi originali. Anche nell’interno, hanno di proposito conservato un’atmosfera minimale e austera, il più fedele possibile all’originale, tuttavia con un suo segreto fascino, soprattutto di sera, quando ogni cosa è illuminata dalle candele…
Un loro sogno era condividere la pace, la bellezza e la magia di questo luogo con ospiti, permettendo loro di cogliere, soggiornando qui, le stesse emozioni e ispirazioni che abbiamo respirato noi.
Ecco perché hanno creato la Locanda Rosarosae. Qui, sperano, ognuno potrà sentire e toccare la filosofia della bellezza e l’armoniosa familiarità della nostra locanda.

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Ci accomodiamo all’interno e sgraniamo gli occhi la bellezza di questo luogo è verament straordinario, ogni piccolo oggetto è studiato e non lasciato al caso.

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Ci spostiamo in giardino, dove ci aspettano Eva Tomasoni e il Prof. Mario Innocente docente ONAF (non ditelo a nessuno ma tra qualche mese sarò anch’io diplomata ONAF)

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Con lui ci addentriamo nei meandri del gusto, sapori e profumi dei formaggi Tomasoni.

Nel 1955 inizia la storia del Caseificio Tomasoni, quando Primo Tomasoni, casaro di origini bresciane, rilevò un’antica fattoria ubicata vicino al fiume Piave in un luogo ricco di storia, di risorgive e di bellezze naturalistiche, per farne la prima sede del caseificio.

La sequesta di assaggio inizia dalla Casatella, il 1° formaggio molle del veneto che ha guadagnato la DOP.

Per me è difficile spiegare le sensazioni che provoca in bocca un formaggio, si sentono i gusti di erbe, fieno, colline, terra e fiori.

Mi ricordano le corse in montagna da bambina, l’aria fresca e l’acqua gelida dei ruscelli.

La mia curiosità nel conoscere il mondo dei formaggi, la loro lavorazione e la diversità che formaggi prodotti nella stessa zona siano invece così diversi nel gusto e nell’olfatto, mi porta veramente a livelli maniacali. Voglio assaggiali tutti e di tutti devo scriverne le sensazioni.

Per questo vi invito ad assaggiare i formaggi di Tomasoni, sono sicura che anche avoi come me, ricorderà il formaggio d’altri tempi, i profumi sono meravigliosi.

Nella mia ricetta ho deciso di utilizzare San Saverio Bio.

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E’ un formaggio morbido e delicato, prodotto artigianalmente dal Caseificio Tomasoni, dal sapore dolce di latte fresco, racchiude tutta la tradizione casearia delle campagne trevigiane.

Il formaggio San Saverio Tomasoni è mangiato tagliato a cubetti, sulle insalate o dentro a un semplice panino.

Per il picnic tra blogger ho pensato ad una sbrisolona salata accompagnata dai fichi viola.

Ingredienti

Tortiera diam. 26 cm
160 gr di farina tipo 1
160 gr burro freddo
160 gr farina di mandorle
20 gr di zucchero di canna integrale macinato fino
110 gr di San Saverio grattugiato
10 gr di sale
2 gr di pepe bianco
30 gr di granella di nocciole

Per la finitura

2 gr di pepe bianco macinato fresco
30 gr di San Saverio grattugiato
4-5 fichi viola tagliati a fettine

Procedimento
Miscelare tutte le polveri insieme, tranne la prima e seconda dose del San Saverio.
Aggiungere il buro tagliato a tocchetti, impastare “sabbiando”. Sfregare tra i palmi le polveri  il burro insieme, in modo da ottenere dei granuli di pasta piuttosto omogenei.
Aggiungere il parmigiano tenuto da parte, senza mescolare troppo.
Accendere il forno a 160°C.
Trasferire il tutto nella tortiera strato da circa 2 cm, senza premere troppo. Spolverare con il San Saverio e il pepe bianco. Infornare il tutto per 45 minuti, o fino a quando la sbrisolona sarà dorata.
Lasciare raffreddare bene, la torta si indurirà.
Spezzare grossolanamente ottenendo pezzi non uniformi, aggiungere uno spicchio di fico e gustare

Buon Picnic da Tomason

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