MTChallenge

Empire State of Mind

Tapas1

Non c’è niente che tu non possa fare se sei a New York

Parafrasando la celebre canzone di Jay Z feat. Alicia Keys…è proprio così che mi sono sentita quando sono arrivata a New York.
Avrei potuto fare di tutto e di più, il senso di libertà che si respirava per le strade, la voglia di scoprire ogni angolo e finalmente un desiderio che avevo fin da ragazzina che si avverava.

Un dedalo di strade che si intersecano, grattacieli altissimi, luci, ristoranti, locali.
La moltitudine di gente che andava e veniva.

Tutti prima di partire mi hanno detto….vedrai resterai delusa, perchè l’hai vista in tanti film ti sembrerà scontata.
Ero adolescente quando iniziava Sex & The City e mi immaginavo camminare per le strade per andare ad incontrare le mie amiche per un brunch o aperitivo. New York è il palcoscenico per eccellenza. Ero incollata alla TV per vedere gli US Open di Tennis, alzandomi in piena notte per seguire i miei beniamini.

Molti gli scrittori che hanno contribuito a orientare l’immaginario collettivo su questa città.
Le mille luci di New York romanzo dello scrittore statunitense Jay McInerney. Qui viene descritta la città dei locali malfamati del Lower East Side, locali frequentati dal protagonista in preda a crisi depressive per la perdita della moglie.
Colazione da Tiffany di Truman Capote che ha reso le vetrine di Tiffany le più famose di New York (complice anche il film con Audrey Hepburn).
Solo per citarne qualcuno.

Non vi so spiegare perchè la mia voglia di andare in questa città sia così immensa, talmente ne ho nostalgia che abbondonerei l’Italia per andare a viverci.
Ho fatto viaggi meraviglio in paesi da sogno, ma questo…questo era il viaggio che sognavo da sempre.

Il viaggio in macchina che dall’aeroporto di Newark nel Jersey mi ha portato in città, l’ho fatto con il naso incollato al finestrino per non perdere nemmeno un attimo….e quando finalmente ho messo piede a Manhattan, in un baleno ho letteralmente mollato in camera le valigie e sono partita alla scoperta della città con il naso all’insù.
Dopo 2 giorni la giravo come le mie tanche tant’è che i turisti mi fermavano per chiedermi delle info….i miei compagni di viaggio ovviamente si piegavano in due dalle risate, a me poco importava.

Non sentivo la fatica del camminare, non sentito il traffico e il caldo…volevo solo godermi la mia amata città.

E poi l’indimenticabile cena all’Esca di Joe Bastianich non ha prezzo, lo chef mi ha regalato un piccolo momento indimenticabile.

Viaggio che comunque si ripeterà a Marzo per esplorare tanto ancora che non potuto vedere la prima volta.

Quando Mai del blog Il Colore della curcuma ha proposto la sfida per la sfida n. 60 di MTChallenge e cioè las Tapas, ero inizialmente perplessa, non sapevo proprio che fare, avevo mille idee in testa…

 

Con il passare dei giorni e avendo sempre dentro di me questa malinconia newyorkese ho deciso di dedicare a questa città un omaggio con alcuni dei piatti che l’hanno resa celebre e che naturalmente ho mangiato durante il mio viaggio.

 

E allora tutti a bordo di un taxi giallo, vi accompagno in questo immaginario viaggio nel cuore della “mia” New York, tra bagels, meatballs e macaroni cheese o come dicono qui mac ‘n’ cheese.
Dall’Upper East Side a Brooklyn, dal Village a Lower Manhattan
E non ci dimentichiamo di accompagnare il tutto con un ottimo Cosmopolitan, quale altro cocktail potevo scegliere se non quello bevuto dalle protagoniste di Sex & The City ?

 

Il bagel (in polacco bajgiel, in yiddish בײגל (beygl) è una pasta lievitata, a forma di grosso anello, bollita brevemente in acqua e poi cotta al forno.
È incredibile come da un panino così piccolo e semplice siano derivate mille e mille variazioni, dolci e salate, vegetariane, vegane o tradizionali. La sua pasta morbida e leggermente salata si sposa con gli ingredienti più disparati. Questo umile e versatile street food vanta un pedigree di tutto rispetto: se ne trova già traccia in alcuni documenti del 1600, in Polonia. In seguito, dai ghetti ebraici, si muove verso gli Stati Uniti, in particolare sulla East Coast grazie all’emigrazione del dopoguerra: qui incontra il successo popolare, si arricchisce e si trasforma in quel sandwich ricco e appetitoso che conosciamo oggi.
È un pane che si utilizza in tutti i paesi dove esiste una comunità ebraica aschenazita. Di fattura molto semplice, sono stati portati negli USA dagli immigrati polacchi. La produzione di questi pani è diventata popolare negli Stati Uniti, Canada e Regno Unito e Germania, soprattutto nelle grandi città con popolazione ebraica, come Montreal, New York e Toronto e ognuna di esse ha un modo particolare di preparare il bagel.

Il bagel è denso interiormente e rosolato all’esterno; può essere al naturale o aromatizzato con semi di papavero, di cumino o di sesamo. Alcuni bagel vengono cosparsi di sale sulla crosta.

Ingredienti per 6 Bagel

400g Farina tipo 1
50 g di Farina tipo pane 0 o manitoba
2 cucchiaini di Lievito di birra secco o 10 g di lievito di birra fresco
1 cucchiaio di Zucchero semolato
1 cucchiaino di Sale
280-300 ml di Acqua tiepida (la quantità dipende dal tipo di farina…)
1 Tuorlo

Per la farcia 2 Bagels
100 g di Salmone affumicato
100 gr di Philadelphia

Sale, pepe
olio evo
mezzo lime

Procedimento per i Bagel
Versare la farina in una ciotola (non setacciare la farina integrale!), aggiungere lo zucchero, il lievito e il sale, a poco a poco versando acqua tiepida, ma non calda, cominciare ad impastare.
Quando l’impasto sarà omogeneo e sodo, metterlo in una ciotola leggermente unta d’olio, coprirlo con pellicola e lasciarlo in un luogo caldo a lievitare per 1 ora e mezza circa.
Togliere l’impasto dalla ciotola, spolverare con farina il piano di lavoro, stendere l’impasto con un mattarello e dividerlo in 6 parti, da ciascuna di esse formare una pallina, leggermente schiacciata (con un diametro di 7-10 cm). Mettere ogni pallina su una teglia foderata con carta da forno.
Creare un buco al centro aiutandosi con un coppa pasta e allargando il buco tirando verso l’esterno con un dito, coprire con un panno e far lievitare in un luogo caldo per 30 minuti.
Riempire una pentola capiente di acqua, aggiungere un cucchiaio di zucchero, quando l’acqua inizia a bollire mettere i bagel e bollire per un minuto su ogni lato, quando sono pronti scolarli e metterli su una griglia ad asciugare (ci si può aiutare tamponando con un tovagliolo di carta).
Scaldare il forno a 200 °C.
Spennellare la superficie dei bagel con il tuorlo e cospargere, cuocere per 15-18 minuti fino a doratura.
Sfornare e lasciar raffreddare su una griglia da cucina.
Potete aggiungere prima di informare i semi di papavero, sesamo, ecc…io per questa versione ho preferito la versione senza.
In una ciotola mescolare il philadelphia e qualche goccia di lime.
Taglia 1 bagel e farcire con la crema di Philadelphia e delle fette di salmone affumicato.

Negli Stati Uniti gli spaghetti con le polpette al sugo sono uno dei piatti tipici.
L’origine di questo piatto viene attribuita agli emigrati italiani che andarono a cercare fortuna oltreoceano fra la fine del Diciannovesimo secolo e i primi anni del Novecento. Erano persone poverissime, che si stima spendessero ben il 75% del loro reddito in cibo, a fronte di uno stato di scarsa nutrizione. Negli Stati Uniti grazie al lavoro, la ricchezza e la disponibilità economica di queste famiglie migliorò e la carne entrò nella dieta quotidiana.  Spaghetti e pomodori in scatola erano fra i pochi alimenti italiani che tutti si potevano permettere e presto detto, il classico piatto di spaghetti al pomodoro si arricchì con il taglio più economico di carne disponibile. I meatball spaghetti sembrano essere nati essenzialmente così.
Per questa sfida ho voluto preparare le famose meatballs al sugo…ne ho fatto scorpacciata a NY durante il mio viaggi.

Meatballs al sugo
Ingredienti per 10 polpette (il numero varierà in base alla grandezza delle polpette)
500 gr di polpa di manzo, vitello, maiale, salsiccia, macinata
1 uovo
100 gr di parmigiano reggiano grattugiato
100 gr di pane grattugiato
Sale e pepe
250 gr di passata di pomodoro
100 ml di brodo vegetale
Olio extra vergine di oliva
1 mazzetto di prezzemolo tritato
1 spicchio d’aglio tritato
noce moscata

Procedimento
Impastare il macinato con uovo, parmigiano, pane grattugiato, prezzemolo, aglio, sale e pepe e una grattugiata di noce moscata.
Formare delle piccole palline di circa 1 cm di diametro. Adagiarle su un piatto e metterle in frigo a riposare per circa 30 min.
In una padella scaldare l’olio extra vergine di oliva aggiungere le polpette e farle rosolare.
Appena saranno leggermente rosolate aggiungere la passata di pomodoro e il brodo vegetale se necessario.
Far cuocere per circa 15 minuti avendo cura di far evaporare il liquido in eccesso.
Regolare di sale e pepe.

Macaroni and cheese, chiamati anche mac ‘n’ cheese è un piatto della tradizione americana.
Il piatto consiste in un timballo di pasta condita con una salsa besciamella in cui vengono sciolti formaggi quali cheddar e parmigiano, il tutto viene passato al forno per creare una pasta cremosa con una bella crosticina dorata in superficie.

Ricetta tratta da Buon appetito America! di Laurel Evans
Ingredienti
85 gr di burro
65 gr di farina
1 lt. di latte caldo
120 gr di panna fresca
250 gr di cheddar, Tete de Moine o Gruyère grattuggiati
200 gr di pecorino romano grattugiato
250 gr di maccheroni
1 cucchiaino raso di sale kosher (io sale di Cervia)
1/4 di cucchiaino di noce moscata grattugiata al momento
1/4 di cucchiaino di pepe nero macinato al momento
1/4 di cucchiaino di pepe di Cayenna
sale

Scaldare il forno a 180°C. Fondere il burro in una casseruola media su fuoco medio. Quando il burro inizia a spumeggiare, unire la farina e cuocere, mescolando, per un paio di minuti. Poi versare lentamente il latte caldo, sbattendo.
Portare ad ebollizione continuando a mescolare, poi lasciare sobbollire sempre continuando a mescolare per circa 3 minuti.
Togliete dal fuoco. Unite la panna, il sale (se necessario), la noce moscata, il pepe nero, quello di Cayenna e circa 3/4 dei formaggi. Mettere da parte.

Cuocete i maccheroni al dente in una pentola d’acqua salata, due minuti meno di quanto indicato sulla confezione. Scolare e tenere da parte un mestolo d’acqua di cottura.
Mescolare i maccheroni, l’acqua di cottura e la salsa al formaggio, in una ciotola capiente.
Trasferire in una pirofila imburrata o in cocottine individuali.
Cospargere con il formaggio rimasto e cuocete in forno per 20/25 minuti, finchè il gratin è dorato e il formaggio ribolle.

Cosmopolitan
Ingrdienti per 1 bicchiere
4 cl di vodka
1,5 cl di triple sec
1,5 cl di succo di lime
3 cl di succo di cranberry

Procedimento
Miscelare tutti gli ingredienti nello shaker con ghiaccio, agitando bene, filtrare in una doppia coppa cocktail precedentemente raffreddata. Guarnire con una fettina di lime

 

10 Responses

  1. Ho vissuto un anno a NY e condivido pienamente il tuo amore per quella città e la nostalgia rende i tuoi piatti ancora più invitanti

    1. Ciao Mariella, granzie infinite…tanti hanno il mal d'Africa io ho il Mal di New York, ma è già in programma il viaggio per marzo.
      Ciao Erica

  2. ciao …ho avuto il tuo stesso sogno nel cassetto per anni… e leggendo qui ho mi hai fatto tornare le stesse emozioni di allora, molto di allora perchè nè è passato di tempo e ci tornerei subito! brava e belle idea!

  3. E' buffo, per questo MTC, anch'io ho ricordato il fascino di New York. Evidentemente la Big Apple, ha davvero qualcosa di magico!

    1. Ciao Sabrina, the Big Apple ha decisamente qualcosa di magico ed emozionante. Grazie alla prossima Erica

  4. Da che ho visto la foto su bf, mi sono innamorato delle tue macchinino gialle, chissà perché mi piacciono i taxi di New York… magari perché sembrano dipinti con la curcuma!
    Alzi la mano la donna che non abbia visto almeno una volta Sex & The City, e non si sia immedesimata in qualcuna delle 5 amiche? (perché inizialmente erano in cinque…
    Le tue tapas sono molto rappresentative di quel filo conduttore che si sente che hai a cuore, e hai raccontato ogni abbinamento, come se per te, questo cibo fosse abituale, magari in una vita precedente ci hai vissuto e preparato dei Meatballs con gli spaghetti al sugo da leccassi i baffi.
    Di fatti le polpette al sugo, da me, si servono come tapas e sono molto famose proprio perché nascono come un piatto o una ricetta, direi ormai tradizionale, (in catalano mandonguilles amb suc o amb samfaina, in castigliano albondigas) credo che per farli diventare più pincho magari dovevi scomporli un po', ma questo è soltanto una idea mia, tipo con la salsa a parte e due o tre polpette infilzate, in questo modo risulta più facile mangiarle, o perché no, ripiene con il sugo?!! Diciamo che le Meatballs, ad ogni modo… una tira l'altra!
    Ma attenzione a non riempirci tropo perché ci sono i mac ‘n’ cheese e questa è una tapa splendida, già soltanto all'urlo di besciamella mo si spalancano gli occhi!! Ma io ti prendo in prestito ricetta dei tuoi bagel, che già dalla foto mi sembra siano belli pieni e morbidi.

    Allora quando dici che ci torni a NY…?
    Besos

    1. Ciao cara, grazie infinte…NY ce l'ho nel cuore e volevo proprio che dal post questo sentimento trasparisse. Impazzisco anch'io per i taxi gialli e correre su e giù per le strade di Manhattan con mille borse delle shopping. Una tappa da Magnolia Bakery è obbligatoria proprio come le 4 splendide ragazze di Sex & The City.
      Un abbraccio alla prossima.
      Erica

  5. ho lavorato a NY da ragazza, l'anno prima di sposarmi, in uno dei suoi periodi piu' cupi. guerre fra bande, tensioni sociali fortissime, sporcizia e grigiore un po' ovunque. La mia era la NY di Manhattan, del The Concert in Central Park di Simon & Garfunkel, di Saranno famosi- ed e' di quella che mi sono innamorata, andandola a cercare nelle gallerie d'arte, nei locali fumosi del Greenwich Village, nel ferry che da Staten Island arrivava proprio a ridosso delle Twin Towers che allora svettavano sull'Hudson, alte come non mai.
    Poi, sono venuti il braccio di ferro di Rudolph Giuliani, il rilancio di Sex and the City e la Grande Mela e' tornata a non dormire mai, nel senso migliore del termine. E io l'ho rivista, tante altre volte, con occhi sempre diversi, prima da single, poi da moglie, poi da madre- e ogni volta e' stato il riaccendersi dello stesso amore di un tempo.
    Grazie per questo post, che ha dato la stura a un bel po' di ricordi, e per queste ricette, coerenti e ispirate.
    Bravissima!

    1. Grazie Alessandra, un sentimento così forte non potevo ignorarlo e questa sfida mi ha dato la possibilità di raccontarlo. Grazie mille
      Alla prossima Erica

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