Food Trotter, Pesce, Territorio, Tradizione

La Confraternita del Folpo – alla scoperta dei piatti della tradizione

Confraternita del Colpo 1

Un amico ieri mi ha chiesto, perché far parte di una confraternita?

Oggi riflettevo facendomi e rifacendomi la stessa domanda…perché?

Il termine “Confraternita” mi ha sempre affascinata, forse perché da adolescente sognavo,  guardando i film americani, di poter anch’io far parte di qualche confraternita universitaria, o forse perché appassionata di storia e film storici mi sognavo Gran Maestro di qualcosa.

Ma la verità è che mi piace parlare di cibo di prodotti e di tradizioni, mi piace parlare del mio territorio e della storia che lo circonda.

La Confraternita del folpo è un po’ tutto questo messo insieme.

Questa Confraternita si prefigge lo scopo di:

riscoprire e valorizzare ricette tradizionali e antiche che si stanno perdendo e codificarle;

le ricette hanno bisogno di gambe nuove, sulle quali la tradizione possa camminare guardando con orgoglio e curiosità al futuro e al nuovo;

la gastronomia si esprime anche attraverso la scoperta di un territorio e non solo attraverso ricette che, se collocate al di fuori del contesto nel quale sono nate, possono offrire nell’immediato un po’ di gioia al palato, ma sono destinate, nel tempo, all’oblio;

tessere legami golosi con il Territorio;

promuovere, o comunque partecipare attivamente a iniziative di condivisione, integrazione e accoglienza, sfruttando le enormi opportunità che la cultura del cibo offre.

Ok ma perché proprio il folpo ?

Vi potrei rispondere perché è un animale marino che con i suoi tentacoli si difende e resta attaccato al suo territorio, perché le ventose sono veramente delle opere d’arte, ma a guardar bene un vero perché non c’è mi affascina vederlo e prepararlo.

Il polpo è il piccolo genio del mare, intelligente, simpatico e pure amorevole. Considerato per velocità mentale al pari di un delfino – ha dimostrato in alcuni esperimenti di avere capacità di apprendimento, di mimesi di comportamenti utili, e evidentemente di arguzia se, come si è dimostrato, è capace di orientarsi in un labirinto o impara come aprire barattoli contenenti cibo – non è raro che i sub che lo incontrano in mare si siano innamorati di lui.

Da sempre il polpo è stato visto come un mostro marino, storie, leggende e film hanno un folpo come protagonista da sconfiggere.

Come racconta  Ferruccio Parazzoli in “Il tesoro del polpo zoppo

“Ogni notte del trentuno di novembre, come da tradizione, all’orizzonte si staglia la sua sagoma inconfondibile. Il Polpo Zoppo è il vascello fantasma che appare sempre alla mezzanotte di Ognissanti, al largo del litorale ligure, con la sua una polena spaventosa che raffigura un gigantesco polpo con un tentacolo offeso. Il capitano del vascello, il Conte Corsaro detto Polpo, era un marinaio fin dai tempi di Napoleone e vaga per i sette mari alla ricerca di un tesoro leggendario, per rompere la maledizione di una strega malefica che lo costringe a navigare senza sosta. Il mare è da sempre foriero di leggende, misteri e, soprattutto, avventura che dal passato ritornano. Questa volta arrivano a sconvolgere, come un vento di ponente, la vita di due pescatori, l’anziano Juanito, proprietario della taverna del Polpo Zoppo e il magrissimo e giovane Ciua, “acciuga” in dialetto ligure. Varie storie si intrecciano e contengono altre storie, sia di mare che di terra… fino a raggiungere il centro del pianeta…”
Insomma non potete dire che non sia un animale avvincente ed intrigante

Per sagre e Fiere

Tutti sappiamo che l’Italia è ricca di feste e sagre paesane, che tramando la tradizione di piatti locali per non dimenticarli.

Ebbene per i non veneti, il “folpo” altro non è che il polpo che diversamente del moscardino, deve essere più grande del palmo di una mano, e pescato nelle acque sabbiose della laguna di Venezia e Chioggia. La ricetta tradizione lo vuole servito caldo con un “sughetto” fatto da prezzemolo, vino bianco, limone.

Tradizione che si tramanda grazie ai cosìdetti  “folpari”, i venditori di folpi che si spostavano di mercato in mercato, di fiera in fiera appoggiandosi a bar ed osterie, ovviamente ogni piatto accompagnato immacabilmente da una bella “ombra” di vino.

Quale sede della Confraternita è stato scelto, non a caso, Noventa Padovana, che del Folpo ospita, nel quarto fine-settimana del mese di ottobre di ogni anno, l’ultracentenaria Sagra.

E proprio della Sagra del Folpo la Confraternita si propone di divenire un elemento, oltre che un momento di riconoscimento e di incontro, in linea con gli obiettivi che ci siamo posti nello Statuto e che proviamo a riassumere nelle poche righe che seguono, con l’avvertenza che si tratta, per adesso, solo di titoli, di contenitori da riempire, con l’aiuto anche di tutti coloro che vorranno accompagnarci lungo il percorso.
Confraternita del Folpo 5

La cena della Confraternita

Il 20 ottobre presso Dieffe Accademia delle Professioni, si è svolta la prima cena ufficiale della Confraternita del Folpo, cena che ha visto presenti circa 120 ospiti, registrando il tutto esaurito.
Sala con tavoli preparati da gran soirée e menù veramente ben composto ha permesso agli ospiti di assaggiare il folpo in varie forme e consistenze, “obbligando” molti a chiedere il bis, il tutto annaffiato da ottimi vini scelti per l’occasione, uno per ogni piatto, dal Consorzio Vini dei Colli Euganei

  • Tartare di carpaccio di colpo con emulsione al Campari e chips di polenta
  • Burger di colpo e la sua maionese
  • Bigoli al ragù di folpo
  • Colpo classico alla veneta & Stufato di colpo
  • Biscottini da credenza con zabaione

Confraternita del folpo 2

Una standing ovation d’obbligo a fine cena per chef, brigata e personale di sala.
La cucina ha preparato qualcosa come 130 kg di folpo non proprio una passeggiata.

A fine pasto ci sta benissimo un bicchierino di Amaro del Folpo.

Confraternita del Colpo 5

 

Partecipare a queste cene fa bene allo spirito e al palato, riscoprire i sapori di un tempo facendo riaffiorare ricordi e sensazioni.
Vi invito a partecipare a queste iniziative ci permettono di conoscere meglio il territorio che ci circonda.
Ah un’ultima cosa, io ovviamente sono molto orgogliosa di essere una consorella con la tessera n. 30
 Confraternita del Folpo 4
 Grazie Anna Maria Pellegrino per l’invito
Photo e Testo: Erica Zampieri

 

One Response

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Your name *

Your website *

Comments *