Pesce, Secondi piatti, Territorio, Tradizione, Verdure

Sarde in Saor a modo mio

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Oggi si celebra la giornata nazionale delle Sarde in Saor, ambasciatrice è Marianna Bonello.
Mi direte una giornata nazionale delle sarde in saor non si può sentire e poi di che cavolo stai parlando?
Per chi di voi ancora non sapesse cos’è vi invito a leggere questo post che vi spiegherà cos’è il Calendario del Cibo Italiano, progetto che stiamo portando avanti con i foodblogger di AIFB.
Ma ora veniamo a noi, le Sarde in Saor, sono una pietra miliare della cucina veneta, il post di Marianna vi spiega tutto.
La parte più divertente di questa ricetta è andare al mercato del pesce a Chioggia o a Venezia, respirare l’atmosfera e parlare con i pescivendoli, è veramente troppo affascinante.
Quando ho deciso di aderire a questa giornata ho pensato, non proprio facile, è una ricetta tradizionale non è possibile stravolgerla, fa parte della nostra cultura.
Allora penso che ci ripenso, insomma dopo una notte insonne (avevo mangiato frittura di pesce, era come dire un po’ strong la digestione) ho pensato di non discostarmi molto dalla ricetta originale ma di presentarla in maniera decisamente più moderna.
Ecco allora che ho abbinato la cipolla rossa simil tropea (invece della tradizionale bianca di Chioggia) con la sarde fritte classiche, polenta bianca e gocce di aceto balsamico, oltre al classico Saor.

 

Ingredienti per 2 persone:
12 sardine freschissime
1 cipolla rossa simil tropea
200 gr di polenta bianca molle
1 pugno di pinoli
4 cucchiai di aceto balsamico
4 cucchiai di  vino bianco secco
200 gr di farina di riso
300 ml di olio di riso
2 bicchieri di farina per polenta bianca
6 bicchiari di acqua
1 cucchiaino di sale marino grosso
sale fino q.b.
Procedimento
Preparazione delle sardine
Prendere le sardine, tagliare la testa, aprirle e deliscarle avendo cura di lasciare la coda attaccata.
Risciacquatele sotto l’acqua corrente, lasciarle poi sgocciolare bene.
Mettere a scaldare l’olio di riso, tenendone 4 cucchiai da parte.
Impanare bene le sardine nella farina di riso.
Friggere per 30 secondi per parte o fino a quando saranno ben dorate.
Scolarle bene e metterle da parte.
Preparazione della cipolla
Prendere la cipolla rossa, togliere il primo strato di foglie secche, lasciando le altre.
Tagliarla a metà in orizzontale e metterla a cuocere in una vaporiera.
Quando la cipolla sarà quasi del tutto cotta, toglierla dalla vaporiera, eliminare le foglie più esterne.
Ora prepariamo il Saor rivisitato. Prendere una padella e aggiungere l’olio di riso quando sarà caldo aggiungere la cipolla, attenzione a girarla con cautela per non romperla. Dopo circa 2 minuti aggiungere l’aceto balsamico e il vino bianco, tenere sulla fiamma fino a quando sarà evaporato della metà, rigirando sempre la cipolla.
Preparare la polenta.
In una padella calda mettere il pugno di pinoli e fateli tostare.
Farli raffreddare e tritateli fino ad ottenere una farina.
In una casseruola mettere i 6 bicchieri di acqua con il sale, portarla a bollore incorporando la farina di polenta e la farina di pinoli. Mescolare continuamente fino a quando la polenta sarà pronta.
Io da buona veneta faccio ancora la tradizionale che bolle 40 minuti, ma voi per accorciare i tempi potete prendere quella precotta pronta in 3 minuti.
Ora sarà possibile montare il piatto.
In una fondina, versare circa 100 gr di polenta, dovrete ricoprire il fondo, adagiare al centro del piatto la cipolla, e subito sopra le sardine.
Alcune gocce del saor…voilà…il piatto è pronto tradizionale ma moderno.
Assaporatelo prendendo un po’ di polenta, un pezzo di cipolla e mezza sardina…il boccone dei dogi di Venezia.
In vino è d’obbligo per questo piatto.

 

 

12 Responses

    1. Grazie Gabriella, la ricetta classica era già perfetta, ho voluto mordenizzarla un po'… Alla prossima

  1. Una rivisitazione veramente garbata! Elegante la polenta bianca che prende vita con quel tocco fuxia della cipolla e il brio delle sarde fritte spruzzate col saor! Un piatto da ristorante!

    1. Grazie Sabrina sei sempre troppo gentile. Sai per noi veneti la polenta è una cosa sacra, la si mangiava anche a colazione con il latte…Un abbraccio

    1. Grazie Walter, da noi a Padova la polenta morbida la trovi veramente ovunque, su pietanze di carne, pesce e anche salumi. Alla prossima, ciao e grazie

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