Formaggi, Travel

Racconto di viaggio alla scoperta del Pecorino Toscando D.O.P. – 1° puntata

1-ok

 

Come cominciare un racconto che è stato più un esempio di vita e dedizione al lavoro?
Io sono nata e vissuta in un paese di 15.000 anime in mezzo alla campagna veneta, i miei nonni avevano i campi e si sono trasferiti in “città” dalla campagna per poter mandare i figli a scuola e lavorare in fabbrica, pensando così di garantire un futuro migliore.
Quindi quando vedo la sig.ra Vania e le sue 280 pecore tutte di origine sarda, la fatica di alzarsi ogni mattina all’alba, Natale e Pasqua compresi, ripenso alla mia bisnonna che andava nel vigneto alla notte con il fucile per fare la guardia contro i ladri, o a mia nonna che si alzava alle 5 di mattina per andare al mercato ad aiutare, portando così a casa frutta e verdura fresca….l’era moderna ci porta spesso a dimenticare che quello che siamo oggi lo dobbiamo ai sacrifici dei nostri nonni, non dobbiamo e non possiamo dare per scontato niente e nessuno.
Se ora sulle nostre tavole c’è un prodotto di accellenza come il Pecorino Toscano DOP, lo dobbiamo ai sacrifici di persone che si alzano alle 5 di mattina e che curano le bestie per far si che possiamo avere prodotti di così alta qualità.

Ho partecipato a questo Blogtour con un entusiasmo che sembravo una bimba davanti ad un negozio di dolci.
Adoro la toscana, e i suoi prodotti quindi per me è stato facile aderire, ed addentrami in maremma.

 

Siamo state accolte all’allevamento Vannini a Semproniano dalla sig.ra Vania e dalle sue pecore che sembrava ci aspettassero.

E’ cominciato quindi il racconto sull’alimentazione delle pecore e sulla mungitura, oggi fatta con le mungitrici.

Le più coraggioso di noi hanno voluto provare la mungitura manuale…ma forse le pecore non erano proprio del tutto d’accordo.

Le tipologie di mungitura sono due….

  • alla toscana, fatta lateralmente alla pecora
  • alla sarda, fatta dietro alla pecora

Considerando che la qualità del prodotto inizia da quello che gli animali mangiano, il Consorzio del Pecorino Toscano ha avviato in 5 caseifici un programma sperimentale nel quale, i mangimi utilizzati per integrare l’alimentazione delle pecore, sono stati totalmente eliminati, mentre i pascoli vengono selezionati accuratamente in base allo stato di salute delle pecore, alla varietà delle erbe e alla loro stagionalità, così da avere una dieta bilanciata ed ottenere un latte migliore.

I risultati sono davvero ottimi sia in termini di qualità sia in termini di resa, visto che se il latte è più ricco di proteine ne serve una quantità inferiore per produrre la stessa quantità di formaggio.
Il consorzio spera così di estendere, nel giro di un paio di anni, questo sistema anche ad altri allevamenti.

La produzione di Pecorino Toscano DOP comincia con la mungiatura delle
pecore, munte due volte al giorno, per un periodo che può variare dai
100 ai 200 giorni. In ofni lattazione, si producono dai 70 ai 300 litri
di latte, in funzione dell’ètà dell0animale e della razza. La mungitura
inizia dopo circa 7-10 giorni, da quando l’agnello finisce di assumere
il latte colostrale (colostro).

E’ giunto il moneto della gustazione.

Ci aspetta una tavola che dire imbandita è dir poco, intere forme di
percorino toscano dop come non ci fosse un domani, accompagnato da
proscuitto toscano, pane e fichi.

E come non bastasse, una serie di dolci fatti in casa proprio come piace a me…

Nel frattempo Andrea Righini direttore del Consorzio che ci ha accompagnato in tutte le fasi della nostra visita ci decanta le caratteristiche olfattive, organolettiche del prodotto che stavamo degustando…ma questo racconto farà parte della seconda puntata, quando ci addentreremo nella “Caseificazione” del Pecorino Toscano D.O.P.

 

La foto di gruppo è d’obbligo

 

 

 

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Your name *

Your website *

Comments *